Giornata mondiale della Sindrome di Asperger. Riflessioni e consigli della Dr.ssa Alessandra Bianchi.

Noi genitori ci preoccupiamo per i nostri bambini, a volte. 

Tutti, occasionalmente, abbiamo bisogno di rassicurazioni. 

Cosa può essere utile sapere per non giungere a conclusioni affrettate quando il nostro bambino assume atteggiamenti che possono essere giudicati anomali, per esempio, la tendenza a isolarsi o difficoltà ad interagire con il mondo che lo circonda ma che non c’entrano nulla con l’autismo o, al contrario, per non trascurare segnali che potrebbero essere campanelli d'allarme che sarebbe opportuno ascoltare il prima possibile?

Un genitore lo sa... e quando qualcosa veramente non va, le paure non scompaiono, anzi, diventano sempre più affliggenti. 

Con la definizione “Spettro Autistico”, intendiamo un “disturbo neurobiologico” che sottende caratteristiche proprie e la possibilità che vi siano forme più o meno severe. 

Essa comprende una casistica molto vasta, anche la Sindrome di Asperger, secondo la quinta edizione del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (Dsm V), il manuale di riferimento per tutti i disturbi riguardanti la sfera della salute mentale. 

Possiamo incontrare bambini che non impareranno mai a parlare, bambini socialmente impacciati, bambini che hanno una piena padronanza del linguaggio. 

Il nostro bambino potrebbe avere difficoltà di interagire con il mondo che lo circonda, di comprendere espressioni e atteggiamenti che caratterizzano la dimensione sociale e affettiva: sembra avere scarsa consapevolezza di ciò che gli accade intorno, quando guarda un oggetto per afferrarlo non cerca con lo sguardo la collaborazione della mamma o del papà per riuscire nell'intento. 

Potrebbero presentarsi difficoltà di linguaggio o un uso inappropriato della comunicazione. 

Possiamo osservare il bisogno di ripetitività di particolari comportamenti e la ricerca di piacere sensoriale.

Inutile azzardare una diagnosi fai da te. 

Sono necessari un’estrema cautela e l’irrinunciabile supporto di un clinico che conosca con precisione le tappe evolutive che caratterizzano lo sviluppo del bambino. 

La tipica disarmonia che caratterizza il profilo evolutivo dell'autismo è, infatti, rintracciabile anche in bambini molto piccoli.

La cosa migliore è discuterne con il proprio pediatra di fiducia perché possa indirizzarci a un’equipe di specialisti.  

Un clinico di grande esperienza saprà aiutarci a distinguere quando un bambino evita il contatto visivo perché timido, saprà aiutarci a distinguere un ritardo di linguaggio da una compromissione dell’area socio-comunicativa, saprà aiutarci a distinguere una difficoltà di autoregolazione da una fatica nel comprendere e usare modelli di comunicazione non verbale. 

Il tempo è un nostro alleato: osserviamo ciò che è capace di fare nostro figlio! 

Concentriamoci sui suoi punti di forza, anziché sulle fatiche, ricordandoci che ognuno di noi ha tempi diversi, specificità diverse e un’individualità. 

Rivolgiamoci, infine, ad uno specialista che consideri seriamente le nostre preoccupazioni!


Note aggiuntive 


Per apprendere, i piccoli hanno un gran bisogno del rapporto uno-a-uno. 

I nonni, anche per questo, rappresentano una grande risorsa affettiva per i nostri bambini. 

I nonni sapranno come far interagire con il mondo i loro nipotini, potranno portarli al parco e proporre loro un sacco di attività. 

Sono il collegamento con la tradizione e la storia della famiglia, sono depositari di racconti e storie, possono raccontare esperienze. La speciale relazione con loro, che va coltivata e curata, si fonda su gratuità e generatività. 


Lo Spettro Autistico (soprattutto la Sindrome di Asperger) è entrato nelle cronache e ha ispirato anche romanzi, film e serie televisive. 

Ecco alcuni esempi che possono anche suggerire letture e visioni utili a comprendere meglio questo funzionamento:


Rain man è un film sull’autismo del 1988 diretto da Barry Levinson. Il protagonista (Raymond) è un esempio eloquente di soggetto affetto da autismo ad alto funzionamento con gravi difficoltà relazionali, ma dotato di incredibili abilità mnemoniche e di calcolo.


Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, romanzo di Mark Haddon uscito nel 2003, considerato un libro sull’autismo perché descrive molto bene il vissuto di un ragazzino affetto da Sindrome di Asperger.


Crazy in love, pellicola del 2005, diretta da Petter Næss, la vera storia d'amore di Jerry e Mary Newport, due persone con la sindrome di Asperger nonché autori del libro Mozart and the Whale: An Asperger's Love Tale. 


Mary e Max, del 2009, un film di animazione sull’autismo. “Non mi sento handicappato, menomato né sento di avere necessità di cure. Mi piace essere un Aspie. Sarebbe come voler cambiare il colore dei miei occhi”.


Adam, del 2009, che ha come protagonista un geniale ingegnere elettronico appassionato di astronomia e affetto dalla Sindrome di Asperger.


The bridge, serie televisiva prodotta in Svezia e in Danimarca a partire dal 2011 (visibile in Italia sulla piattaforma Sky Atlantic): la protagonista è Saga Norén, affetta da Sindrome di Asperger. 



Contributo della Dr.ssa Alessandra Bianchi,  coordinatrice pedagogica della scuola dell'infanzia G.B. Zanella. 





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