Giochi, salti e risate complici: i bambini portatori di normalità.
"Oggi (25 giugno n.d.r.) i genitori dei bambini all'ultimo anno hanno organizzato un momento di saluto informale al parco di Piedicastello.
Noi abbiamo deciso di "intrufolarci", anche se ci aspetta un altro anno, perché era pieno di amici: alcuni li vedremo anche a luglio, altri no, almeno non nel prossimo futuro. E so già che dispiace per prima cosa a loro, quindi sono stata felice di accompagnare mia figlia.
Già abituati a giocare insieme -ma anche con la presenza di qualche amico e fratello da subito parte del gruppo- in quel momento è ripartita una complicità tra loro che in questo anno e mezzo abbiamo potuto osservare raramente. Ma che è sicuramente eco delle loro giornate a scuola.
È stato palese il desiderio di gioco e compagnia reciproca che anima questi bimbi, compagni di scuola.
Corse, salti, rotolarsi nell'erba, prendersi per mano e salire una collinetta, esplorazioni avventurose di siepi e muretti. Creare magicamente giochi a cui ognuno aggiunge un pezzetto di regola mentre gli altri annuiscono o che vengono ridiscussi. Ma con grande tranquillità, naturalezza e confidenza nata da mesi passati insieme. E con la gioia di poter giocare liberi, complice anche la tranquillità del parchetto e della piazza.
La bellezza di poter "rubare" delle situazioni di vita di questi bambini che normalmente (anche in situazioni normali) noi genitori non vediamo, è qualcosa che va osservato e ricordato con un sorriso. Solitamente non vediamo i momenti di gioco nel giardino o nelle aule, le abitudini che hanno instaurato tra loro, i richiami, i sorrisi e le risate complici. È stato un pomeriggio che, può sembrare esagerato, mi ha alleggerito un po' l'anima: loro una normalità l'hanno avuta, anche se bislacca. Speriamo poi in un nuovo anno normale per tutti loro, e di continuare a vederci nel futuro a scuola o nei parchi della città, un po' come abbiamo fatto oggi."